AFORISMI, MASSIME E PENSIERI SULLA LETTURA

  1. ”La lettura costituisce per l’uomo moderno una  < fuga dal Tempo > simile a quella realizzata con i miti. Sia che si  < uccida > il tempo con un romanzo poliziesco, sia che si penetri in un universo temporale estraneo, rappresentato da un romanzo qualsiasi, la lettura proietta l’uomo moderno fuori della sua durata personale e lo inserisce in altri ritmi, lo fa vivere in un’altra  < storia >.”   Mircea Eliade
  2. “…..gli scritti più vicini alla perfezione, hanno questa proprietà, che ordinariamente alla seconda lettura piacciono più che alla prima”.   Leopardi
  3. “Il leggere è un conversare, che si fa con chi scrisse”   Leopardi
  4. “….i libri per necessità sono come quelle persone che stando cogli altri, parlano sempre esse, e non ascoltano mai. Per tanto è di bisogno che il libro dica molte e belle cose, e dicale molto bene; acciocchè dai lettori gli sia perdonato quel parlar sempre. Altrimenti è forza che così venga in odio qualunque libro, come ogni parlatore insaziabile” Leopardi
  5. 5.“Leggere è l’unica cosa che so fare: è una malattia, un vizio non punito, come lo chiamava Valéry Larbaud. Io ho letto la mia vita, non l’ho vissuta” Carlo Bo
  6. “Vi sono quattro specie di lettori : la prima è simile alla clessidra – e il loro modo di leggere, come la sabbia, scorre da una parte all’altra, senza lasciare traccia; la seconda è come la spugna, che assorbe ogni cosa ma la restituisce quasi nello stesso stato, soltanto un pochino più sporca; la terza è simile ad un filtro che si lascia sfuggire tutto ciò che è puro e trattiene soltanto i rifiuti e la feccia; la quarta è come gli schiavi nelle miniere di diamante che gettano via ciò che non ha valore e trattengono soltanto le pure gemme”  T. Coleridge
  7. “Per assurdo che possa sembrare, la scuola è oggi, forse, il luogo dove si legge meno.Se si escludono i libri di testo, sui quali docenti e discenti trascorrono  la gran parte della giornata, i libri non entrano nella scuola, oppure vi entrano dalla porta di servizio, restando relegati per lungo tempo, intonsi, in quei depositi polverosi e oscuri che pomposamente assumono la denominazione di biblioteche scolastiche” Valitutti
  8. “Un uomo che non legge è come una immagine di marmo” Michelangelo da Volterra (umile cittadino pisano del 1400,   che da solo riuscì a farsi una vasta cultura)
  9. 9.“In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni, nisi in angulo cum libro” Monaco benedettino del Medioevo
  10. “Sono da considerarsieducative quelle letture che, mentre soddisfano gli interessi del soggetto che legge, li trasformano in domande ; mentre gli danno ciò che vuole o crede di volere, gli offrono l’occasione di conoscere e comprendere le strutture della società moderna e lo liberano dagli stereotipi sociali, dai pregiudizi e dal conformismo” Giugni
  11. “La gente non è abituata alla lettura. Legge poco, sempre meno i libri, per mancanza di tempo. La lettura è sempre più discontinua, frantumata. Ma si ha fame di narratività e la si cerca dappertutto, nei settimanali, periodici, nelle telenovelas. C’entra la tv, se la lettura cala ? O invece la lettura è nell’angolo e il tempo per il libro è quasi un tempo rubato?” Anna Maria Micalizzi (giornali staradiofonica di Rai 3 Calabria, curatrice di “Settanta-Ottanta, viaggio nella pagina della vita”, trasmesso nella primavera del ’92)
  12. “Dietro ai ragazzi che non leggono ci sono le colpe, l’ignoranza, le inadempienze e le disattese responsabilità della scuola, della famiglia e della televisione. I ragazzi- virtualmente  – potrebbero  tutti divenire lettori  così come divengono telespettatori” Franco Federico
  13. “A Luca, giovane meridionale, affamato di libri che lo aiutino a capire il mondo, così presenta la sua biblioteca un vecchio signore di paese:
  14. “Tu vuoi dei libri ?…. Qui ci sono tanti libri; circa quattromila volumi, di tutte le epoche; incominciamo dal Quattrocento e veniamo fino all’Ottocento. Mio nonno fece scarsi acquisti, mio padre ed io non abbiamo comprato niente. Io penso che è inutile acquistare libri quando se ne hanno migliaia da leggere. Io leggo da quarant’anni, con ordine; sono arrivato al Seicento. In questi giorni sto leggendo i “Ragguagli di Parnaso” di Traiano Boccalini.  Nella settimana passata ho letto “La medicina astronomica” del Fioravanti…” Francesco Iovine, Le terre del Sacramento
  15. “Non si dà cultura senza i mezzi lunghi (senza sforzo),            senza cioè la partecipazione attiva che solo la lettura è capace di assicurare al massimo grado” Paul Valéry
  16. “E’ molto meglio sapere qualcosa di tutto che non sapere tutto di una cosa” B. Pascal
  17. “Uomo colto è colui che, grazie alla lettura, è passato attraverso numerosi tirocini della riflessione e può considerare le cose da molti punti di vista” F. Amiel
  18. “Senza amore non si impara niente, senza passione non c’è conoscenza, né da piccoli né da grandi” Marina Terragni
  19. “Per me il classico è il libro che si rilegge più volte” Moravia
  20. 19.“Si riconosce infallibilmente la poesia soprattutto dopo averne letta e gustata moltissimo” Moravia
  21. “Il leggere implica il cercare d’intendere addirittura il contrario di quel che credevamo noi” Luigi Volpicelli
  22. “Leggere un libro risulta faticoso le prime volte, come faticosa è qualunque altra cosa che non si sia mai fatta prima”Franco Federico
  23. “ I bei libri sono scritti come in una lingua straniera. Sotto ogni parola ciascuno mette il suo senso o , per lo meno, la propria immagine, che è spesso un controsenso. Ma, nei bei libri, tutti i controsensi in cui si cade sono belli” Marcel Proust
  24. “Sapere cosa leggere è importante quanto saper in che modo leggere” M.T. Adler
  25. “Un bel libro ci fa partecipi dell’esperienza di un altro essere, ci mette al centro di uno spirito che prima ci era estraneo, ci dona la sua essenza stessa” Jean Guitton
  26. “Qual mai genere di vita può esservi più utile e più giocondo di quello occupato continuamente nella lettura (….),ossia nel conoscere quanto fecero i nostri vecchi, e (…), per così dire, far nostro il tempo che fu (…). Che bella suppellettile, i libri ! Che dolce famiglia, come la chiama Cicerone, frugale e ben costumata (…) ; i libri a un nostro cenno parlano, ad un altro si chetano, sempre pronti ai nostri comandi (…), penso che i libri debbano essere gelosamente custoditi da noi, quasi una seconda memoria, poiché in essi, insieme alle lettere, sono il forziere comune, che racchiude tutto quanto noi possiamo sapere e ricordare” Pier Paolo Vergerio
  27. “Non c’è età più propizia di quella giovanile per trarre il massimo dei benefici dalla lettura” Franco Federico
  28. “Come ogni cosa viva, il libro è indefinibile”R. Escarpit
  29. “La cultura è quel che rimane quando si è dimenticato tutto” Edouard  Herriot
  30. “Una nuova idea porta sempre qualche scompiglio. Essa non soltanto arricchisce il patrimonio delle conoscenze preesistenti, ma spesso lo corregge” Rosanna Ghiaroni
  31. “Ogni disciplina dovrebbe produrre una sua cultura, o meglio contribuire alla formazione culturale generale, generando interessi per la lettura di opere di saggistica ad essa inerenti” Rosanna Ghiaroni
  32. “La biblioteca è uno strumento di conoscenza e di dialogo tra gli uomini. I libri sono gli occhi aperti sul mondo che nessuno può e deve chiudere” MicheleFeo
  33. “Leggere è un assimilare, un trasformare in se stessi-  come avviene  per il cibo  –   le idee che incontriamo” Enzo Bianco
  34. “Il gusto della lettura si può dire acquisito quando si legge non per la scuola, ma per se stessi” Franco Federico 
  35. “I nostri amici-  disse una volta il commediografo francese  Georges  Courtuline   –  passano  attraverso l’intera città per venire a chiederci in prestito un libro, ma non faranno mai lo sforzo di salire una rampa di scala per restituircelo”
  36. “Istrursi per l’uomo vuol dire acquisire i fondamenti di quel che gli occorre per realizzarsi nella vita “
    LouisDollot
  37. “Le verità più preziose sono quelle che si scoprono per ultime; ma le verità piùprerziose sono i metodi”
    Nietzsche
  38. “N.N. legge di rado libri moderni, perché, dice, io veggo che gli antichi a fare un libro mettevano dieci, venti, trant’anni; e i moderni un mese o due. Ma per leggere, tanto ci vuole a quel libro ch’è opera di trent’anni, quanto a quello ch’è opera di trenta giorni. E la vita, da altra parte, è cortissima alla quantità de’ libri che si trovano. Onde, ecc.”  Leopardi(Zibaldone,17.01.1829)
  39. “Fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza” Dante
  40. “Per formarsi una cultura, la sola lettura scolastica non basta. Senza la lettura privata(personale) si riesce tutt’al più a << prendere un diploma>>” Franco Federico
  41. “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”
    MarcelProust
  42. “La lettura che fa?  Introduce  nella testa idee nuove, cioè nuovi atomi da aggiungere alla macromolecola  delle nostre conoscenze. E dove andranno a collocarsi ? Munite di tentacoli, cercano le idee affini con cui simpatizzare, o le idee contrastanti con cui venire alle mani. Se le trovano bene: si legano ; se non le trovano, essendo senza appigli, cadono fatalmente nel dimenticatoio. Per questo più il locale della nostra testa è pieno, e più è facile che le idee nuove vi trovino posto. Per questo un professore universitario assimila un libro più facilmente di un garzone di bottega” Enzo Bianco
  43. “I libri sono più specialmente utili ai poveri solitari, ai modesti lavoratori delle fabbriche e del magazzino, a quelli che compiono studi tecnici pieni di numeri, ai timidi che non sanno parlare in mezzo alla gente, agli addolorati che non amano udire altra voce, ai traviati che non credono più alla parola del loro padre, del loro maestro e della loro coscienza” Emilio De Marchi
  44. “ Ci sono libri, ma sono molto rari, che si adattano a lettori di ogni età e preparazione, perché danno frutto a chiunque li legge e comunque siano letti, tanto sono pieni di succo nutriente per ogni stomaco” Augusto Guzzo
  45. “Illibro di storiaesige provoca stimola alimenta  una meditazione severa, da uomo virtualmente politico.
  46. Il libro di fantasia sa che l’uomo ha bisogno di immaginare, non solo di pestare il suolo che calca.
  47. libri di filosofia,  specie di filosofia morale,  sono  stati  la grande lettura consolatrice perché formatrice orientatrice educatrice regolatrice della nostra vita.
  48. Il trattato scientifico ci libera da quanto ci appare; ci porta di là  da tutto quanto potremmo esser propensi a credere; ci proibisce di opinare questo o quello; ci vincola strettamente a non ammettere e non pensare se non ciò che la ragione ingiunge di pensare” Guzzo
  49. “La lettura, per l’arte dello scrivere, è come l’esperienza per l’arte di vivere nel mondo e di conoscer gli uomini e le cose” Leopardi(Zibaldone)
  50. “La lettura dispone all’umiltà dell’ascolto; ma, anche, sollecita al rischio della risposta” Geno Pampaloni
  51. Un libro letto è un raggiungimento, una tappa sulla via della consapevolezza, e al medesimo tempo uno stimolo per un approfondimento ulteriore sulla via della chiarezza, traguardo sempre reale e sempre impossibile” Geno Pampaloni
  52. “La lettura è un dovere civico, una preparazione al dialogo, un modo di solidarietà al bene da costruire nel mondo” Geno Pampaloni
  53. “Ciascun lettore ha in sé un limite, un livello culturale che gli consente un certo limite e livello di comprensione di ciò che legge : e poiché non si tratta di un livello immobile, fisso una volta per sempre, bensì mutevole e crescente lungo la linea dell’esperienza, ecco che nello stesso testo arriviamo a rinvenire nuovi valori, accenti, allusioni, analogie e metafore che in un primo momento ci erano sfuggiti” Geno Pampaloni
  54. “Nei momenti più intensi e limpidi della lettura, nel silenzio della propria stanza, il lettore prova la consolante impressione che quel libro sia stato scritto soltanto per lui” Geno Pampaloni
  55. “Neppure di fronte al libro gli uomini sono uguali : alcuni li tiene lontani l’inerzia, altri la necessità. In entrambi i casi, promuovere, facilitare, incentivare la lettura è lavorare per la solidarietà, per la preparazione di tutti alla ragione collettiva e fraterna del vivere, al di fuori della quale non c’è speranza” Geno Pampaloni
  56. “Noi viviamo in un tempo nel quale la<<cultura generale>>, valida da due secoli almeno, dall’Illuminismo e dal Romanticismo in poi, non serve più. Se è vero, come affermano i conservatori, che la struttura-uomo non cambia, la sua cultura è mutata; è diventata problematica, insofferente di  gerarchie e priorità di valori divenute inattuali, pronta a mettere in discussione non solo la tradizione ma se stessa, il senso della sua funzione” Geno Pampaloni
  57. “Il maggior dono della lettura è l’ampliarsi del nostro senso della vita, che deriva dal costringerci a contemplare un mondo più vasto : un senso della vita che non è mai limitato al nostro spazio e al nostro tempo” Francis O. Mathiessen
  58. “Se vuoi formarti una cultura, non puoi respingere nulla di quel che troverai sulla strada, nemmeno il precipizio. La cultura è una grande avventura” Giuseppe Prezzolini
  59. “Ordinare una biblioteca è esercitare, in silenzio e modestia, l’arte del critico” Jorge Louis Borges
  60. “Suscitare il piacere della lettura è un compito fondamentale della scuola.  E’, tuttavia, alquanto improbabile che possano nascere dei lettori da docenti-non-lettori ed ormai irreversibilmente condotti a basare tutto il proprio insegnamento sul <<libro di testo>>” Franco Federico (La scuola nuda)
  61. “Nella vita della cultura la biblioteca è più importante della scuola. In un certo senso, soprattutto, a mano a mano che la scuola si sviluppa di programma e d’ambizione nei gradi superiori, il centro del sapere dovrebbe essere la biblioteca e non la scuola” Giuseppe Prezzolini
  62. “Al centro della scuola moderna vi è la biblioteca dove l’alunno impara a conoscere verità, non nozioni che erano considerate verità cinquant’anni or sono e che continuano ad essere prese sul serio dalla scarsa intelligenza dell’insegnante incolto” Dewey
  63. “Il ruolo e l’importanza della biblioteca sono una conseguenza del ruolo e dell’importanza del libro nella civiltà e nel processo di formazione culturale dell’uomo” Giugni
  64. “I libri non sono tutti identici nel genere di sapere che comunicano e nei procedimenti adottati. Per questo occorre leggerli ognuno nella maniera appropriata” J. Adler
  65. “Un insegnamento che si appoggia essenzialmente ed esclusivamente sul libro di testo è un insegnamento manualistico, mortificante non solo per l’alunno ma soprattutto per l’insegnante. Il libro di testo-  in tal caso  –   da strumento di lavoro si trasforma in insegnante dello stesso insegnante” Guido Giugni
  66. “Nella fruizione del libro è fondamentale la possibilità del ritorno, della ripetizione : essa conferisce all’esperienza del libro una libertà e flessibilità interne che mancano ad altri veicoli di idee, informazioni, visioni” Pedrazzi
  67. “Il libro tanto vale quanto sa e può raggiungere un vasto uditorio” Escarpit
  68. “Una forza, sempre nuova ed incorruttibile, non soggetta al tempo, concentrata, completa, variata: ecco che cosa è il libro” Stephan  Zweig
  69. Il grosso guaio dei libri nuovi è che ci impediscono di leggere gli antichi” M. De Montaigne
  70. “Anche Dio, per parlare agli uomini, si è servito del libro” Franco Federico
  71. “Nonostante l’invasione delle immagini, la nostra è più che mai una civiltà della scrittura. In genere, poi sembra più difficile concepire un sistema di immagini o di oggetti i cui significati possano esistere fuori del linguaggio” Barthes
  72. “Il libro è un protagonista e per quello che conta in se stesso e per quello che suscita, che crea, nei singoli e nella società, nelle strutture civili e nella coscienza. Il libro è una forma di resistenza della parola, di tutte le parole, quelle essenziali, quelle importanti come quelle sciocche e persino quelle che uccidono” Valerio Volpini
  73. “A nessuno è concesso di ipotecare il futuro, ma pensiamo che un segno di crescita decisivo per l’umanità sarà raggiunto quando i libri non faranno più paura e quando nessuno potrà pretendere l’eliminazione di questi, come è accaduto al tempo del fascismo quando i giovani maturavano la loro opposizione con taluni libri vietati e parte della resistenza intellettuale si realizzava proprio attraverso questo strumento silenzioso” Volpini
  74. “In effetti, la parola scritta è la prima vittoria della cultura umana sullo spazio e sul tempo; la parola scritta, oggettivando il pensiero, ne rende possibile il commercio, nel largo senso della sua trasportabilità oltre i limiti dello spazio e di una perdurante testimonianza, che continua oltre la vita di chi ha scritto il messaggio” M. Laeng
  75. “Il libro che il vento della moda porta in cresta all’onda può o non può avere un valore letterario, ma è quasi certo che chi si lascia sedurre da quel vento e acquista il libro <<di cui si parla>> non è mosso dall’impellente bisogno di conoscere un’opera d’arte, bensì dall’urgenza di conformarsi ad un supposto obbligo sociale, di aggiornarsi. Ed è naturale che l’obbligo di conformarsi investa anche il settore del libro” Montale
  76. “Un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme. Rendiamo inutile l’arma. Castriamo la mente dell’uomo. Chi sa chi potrebbe essere il bersaglio dell’uomo istruito ?” Ray Bradbury (Fahrenheit 451)
  77. Modupe, principe di una tribù primitiva (prealfabetica) dell’Africa occidentale, con le parole seguenti descrive la sua profonda emozione quando, entrato per la prima volta nella casa del missionario, fece la scoperta del libro :
  78. “Il solo spazio affollato nella casa di Padre Perry erano gli scaffali della libreria. A poco poco arrivai a capire che i segni su quelle pagine erano parole intrappolate. Chiunque era in grado di imparare a decifrare i simboli e a rimettere in libertà le parole intrappolate reinserendole in un discorso.
    L’inchiostro tipografico intrappolava i pensieri, che non potevano andarsene più di quanto  un doomboo possa sfuggire da una fossa. Quando compresi sino in fondo ciò che questo significava, provai la stessa emozione e lo stesso stupore di quando avevo visto per la prima volta le scintillanti luci di Konakry. Rabbrividii per l’intensità del desiderio di imparare anch’io a fare questa cosa meravigliosa” Mac Luhan (Gli strumenti del comunicare)
  79. 74.“Certi libri vanno assaggiati; altri inghiottiti; altri ancora, pochi, masticati e digeriti ; vale a dire, certi libri vanno letti solo in parte ; altri letti senza troppa preoccupazione (ossia, sommariamente) ; altri ancora, pochi, vanno letti per intero, con diligenza e attenzione” Francesco Bacone
  80. “Un giorno vidi molti libri in un cassone.<<E che libri son questi ? >> dissi ; <<Sono laStoria Romanadi Rollin e di Crevier,  – disse lui, – ma non la puoi leggere se non quanto sarai giunto alla terza classe>>. Io stetti zitto ; ma avevo una matta voglia di leggere ; e in segreto mi divorai in pochi mesi tutti quei volumi. Me ne stavo chiuso nella mia cameretta da letto, che avevo comune con Giovannino, e leggevo leggevo. Una volta mi capitò il Telemaco, e mi c’ingolfai tanto che dimenticai il mangiare, e fu un grande ridere in casa. Leggevo tutto ciò che mi veniva nelle mani, soprattutto tragedie, commedie e romanzi. (…)  Prima leggevo a perdita di fiato; poi visto che ne cavavo poco, mi misi a copiare, a compendiare, a postillare” Francesco De Sanctis
  81. “L’arte di legger bene è intimamente connessa con l’arte di pensar bene e cioè chiaramente, criticamente, liberamente” J. Adler
  82. ”Alla lettura spetta il compito non tanto di eliminare l’uso degli altri mezzi di comunicazione o di combatterne la diffusione, quanto di evitare che essi si rendano, nella ricezione del soggetto, ordigni di indottrinamento intellettuale” M. Bertin
  83. “ Il bambino impara a leggere ; l’adulto legge per imparare” Franco Federico
  84. “L’educazione alla lettura consiste nel preparare abili critici, nell’affinare il gusto della scelta, nello stimolare gli interessi per la lettura successiva, nel preparare, appunto, il lettore autonomo, capace di scegliere le sue letture e di selezionare ciò che merita di essere letto” Bianca Grassilli
  85. “Per comprendere un messaggio linguistico si tratta di attribuire alle parole il significatoil più possibile identico a quello attribuito alle stesse parole da chi le ha scritte o pronunciate” Bianca Grassilli
  86. “Diverso è il testo, diverso si fa necessariamente l’approccio che col testo il lettore deve istituire. C’è una lettura scolastica e una che si effettua fuori di scuola; c’è la lettura individuale e quella collettiva; c’è la lettura di formazione, di studio e quella ricreativa” BiancaGrassilli
  87. Difetti della lettura sono << la propensione a veder belle tutte le cose che sono prodotte da chi altra volta fece cose belle o, per contrario, a presumere brutte quelle di chi altra volta cascò in siffatto umano peccato e ora si è redento…., la diffidenza verso il nuovo per troppo affetto dell’antico, o il disprezzo dell’antico per troppo affetto verso il nuovo; l’attrattiva che hanno le immagini che rispondono a vari egentili sentimenti nostri : senza dire dei più volgari motivi, che vengono da amori o odi personali o politici o religiosi che siano >>. Benedetto Croce
  88. “Saper leggere vuol dire possedere elasticità nel ritmo della lettura e saperla usare dosandola opportunamente sulle esigenze del testo e sulle proprie necessità” Bianca Grassilli
  89. “I difetti dei giornali si conoscono : il giornale deve stamparsi in fretta e quindi preferisce la rapidità all’esattezza, la novità alla certezza; deve parlare ad un pubblico vasto e non preparato, e quindi deve possibilmente servirsi di parole comuni evitando i termini tecnici; è portato a preferire le notizie sensazionali e ad esagerare l’importanza di una notizia per fare impressione e vendere più copie” G. Prezzolini
  90. “Non parlavo di un libro che non l’avessi studiato io medesimo; e il mio costume era, letto il libro, metterlo da parte, e pensarci su passeggiando e almanaccando” De Sanctis
  91. “Sono convinto che niente giovi più a rilevare gli studi letterari ed a educare la mente, che questo assiduo lavorare del giovane, questo leggere, tradurre, comporre, notare, più utile che non il mandare a memoria grammatiche, rettoriche e arti dello scrivere” De Sanctis
  92. “Molte persone vittime di errati sistemi di lettura acquisiti durante un’intera esistenza affrontano la pagina stampata in maniera così inefficiente che gran parte di questa esce dalla loro mente nel preciso istante che la leggono; e molte altre leggono così lentamente che… la lettura di un intero libro richiede loro uno sforzo così prolungato e così tenace difficilmente ripetibile per più di una volta all’anno”  Webster
  93. “Il lettore più esperto è colui che è in grado di leggere qualunque cosa alla velocità più adatta comprendendo quel quanto che basta ai propri bisogni” O. Webster
  94. “Ricordate che per arricchire il vostro vocabolario null’altro vale più di vaste ed accurate letture” O. Webster
  95. “Raramente compro un nuovo libro, se non dopo averne letto la copia della biblioteca” O. Webster
  96. “Io penso semplicemente… che la parola stampata, ovunque ma specialmente sui giornali, debba essere accettata con uno o due cucchiai di sale di quel senso di probabilità, di quella universale saggezza di ragionevole attesa che nasce da letture vaste ed efficienti, bilanciate da un attivo impiego della esperienza personale” Webster
  97. “Il libro è una macchina con cui pensare” Webster
  98. “Qual mai genere di vita può esservi più utile e più giocondo di quello occupato continuamente nella lettura…., ossia nel conoscere quanto fecero i nostri vecchi, e…., per così dire, far nostro il tempo che fu…. Che bella suppellettile, i libri ! Che dolce famiglia, come la chiama Cicerone, frugale e ben costumata : essa non strepita, non urla, non divora, non disobbedisce ; i libri a un nostro cenno parlano, ad un altro si chetano, sempre pronti ai nostri comandi ; e tu li puoi stare a sentire quanto vuoi, e farli parlare di quello che vuoi. E siccome la nostra memoria tutto non può ritenere, anzi ritiene molto poco, penso che i libri debbano essere gelosamente custoditi da noi, quasi una seconda memoria, poiché essi, insieme alle lettere, sono il forziere comune, che racchiude tutto quanto noi possiamo sapere e ricordare” Pier Paolo Vergerio (1400 /1402)
  99. “Fra i diversi strumenti dell’uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensione del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista: il telefono è estensione della voce; poi ci sono l’aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un’altra cosa : il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione” Jorge Luis Borges
  100. “Ci sono tre specie di lettori : una che gode senza giudicare, la terza che giudica senza godere, e quella di mezzo, che giudica godendo e gode giudicando : questa in verità ricrea di nuovo un’opera d’arte” Goethe
  101. “Se i ragazzi leggono poco, molte responsabilità le ha anche la scuola. Non tanto le elementari, quanto le medie, dove la lettura si identifica, per il ragazzo, con una variante del libro di testo, pesante e faticoso che finisce per togliere la voglia e il piacere di leggere” Pino Boero (docente letteratura italiana)
  102. “La scuola fa il possibile per fare odiare ai ragazzi qualche volta, non diciamo sempre, la lettura, esagerando il proprio carattere selettivo, giudicante : la scuola dove quello che conta è il voto, la pagella, gli esami; dove quello che conta, insomma, è il riflesso scolastico e dove, finita la scuola, naturalmente cessando di agire il riflesso scolastico, il libro perde totalmente importanza.Poi abbiamo anche degnissime persone laureate che hanno finito di leggere libri il giorno in cui hanno preso la laurea. Perché ? Perché il libro era coltivato nella loro formazione scolastica come un riflesso scolastico, non come un riflesso culturale, se così vogliamo chiamarlo, non come quella passione disinteressata che sola può destare qualcosa di durevole” Gianni Rodari
  103. “Ci sono libri che è sufficiente assaggiare. Altri che è bene divorare, ed altri- rarissimi –  che occorre masticare e digerire….” Francesco Bacone
  104. “Leggere vuol dire trovare dei sensi e trovare dei sensi vuol dire nominarli” R. Barthes
  105. “Legere enim et non intellegere neglegere est” (Leggere e non capire è come non leggere) Catone, Distici
  106. “Timeo lectorem unius libri” (Temo il lettore di un solo libro) Tommaso d’Aquino
  107. “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire” Marguerite Yourcenar (Memorie di Adriano)
  108. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità di possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo : l’oro, l’argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall’elegante bardatura, e le altre cose del genere, recano con sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante” Petrarca (Lettera a Giovanni Anchiseo)
  109. “Quando leggo un libro e mi accorgo che vorrei essere amico del suo autore (morto o vivo che sia), quello è per me il maggior frutto della lettura. E gli autori di cui vorrei essere amico sono quelli in cui l’arte è illuminata da una severa comprensione umana” Montale ( Auto da fé, p. 298)
  110. “La cultura vera non è nozionistica, è quel che rimane nell’uomo quando ha dimenticato tutto quello che ha appreso. Essa, comunque, presuppone un assorbimento, una profonda incidenza sul carattere” Montale(Auto da Fé, p. 313)
  111. “Leggere senza riflettere è come mangiare senza digerire” Edmund Burke
  112. “La straordinarietà dell’atto della lettura consiste nel trasformare il lettore in soggetto di un pensiero estraneo che viene a pieno titolo assunto come proprio” Antonio Barbuto
  113. “Per quanto riguarda la lettura (…) vale quello che vale per tanti altri momenti della vita degli uomini e della società : anuotare s’impara nuotando, a zappare s’impara zappando…” Delio Cantimori
  114. “La lettura richiede una concentrazione senza compromessi. E’ come con il sistema pubblico di trasporti o con il corpo umano : o li si usa o li perde” David Marc
  115. “I libri sono lenti e ci vuole un’imprevedibile quantità di lavoro per capirli. (…) La televisione richiede solo una parte della nostra attenzione. Il testo continua a scorrere, con o senza la collaborazione del telespettatore” David Marc
  116. “Se non ti è possibile leggere tutti i libri che potresti avere, basta che tu abbia i libri che puoi leggere. Ma-  tu dici  –  a me piace sfogliare questo volume, ora quello. Assaggiare qua e là è proprio di uno stomaco viziato e troppi cibi diversi non nutrono, ma rovinano l’organismo. Perciò leggi sempre i migliori autori e, se talvolta vuoi passare ad altri, torna poi ai primi. Cerca ogni giorno nella lettura un aiuto per sopportare la povertà e affrontare la morte e tutte le altre sventure umane. Dopo aver letto molto, scegli un pensiero che tu possa assimilare in quel giorno. Anch’io faccio così : del molto che leggo prendo sempre qualcosa” Lucio Anneo Seneca (Lettere a Lucilio, libro I, lettera 2)
  117. “La lettura è noiosa quando non pone difficoltà oppure ne pone troppe; in altre parole quando non <<gioca>>. Ciò dipende contemporaneamente dal testo e dal lettore” Robert Escarpit
  118. “Ordinare di leggere è il metodo più sicuro ed efficace per far sì che i ragazzi odino i libri” Gianni Rodari
  119. “C’è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che di ingegno” Baltasar Gracian
  120. “Non esistono libri morali o immorali.I libri o sono scritti bene o sono scritti male. Questo è tutto” Oscar  Wilde
  121. “Io so che quando mi perdo in un bel libro faccio qualcosa di migliore, di più saggio, di più valido di quanto hanno fatto da anni tutti i ministri e sovrani di questa terra. Io costruisco, mentre essi distruggono ; io raccolgo, mentre essi dissipano ; io vivo Dio, mentre essi lo rinnegano e lo crocefiggono” Hermann Hesse
  122. “Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto (…). Prendi la posizione più comoda : seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, su un ponf. Sull’amaca, se hai un’amaca…..” Italo Calvino (Se una notte d’inverno un viaggiatore)
  123. “I libri che da tanto tempo hai in programma di leggere, i libri che da anni cercavi senza trovarli, i libri che riguardano qualcosa di cui ti occupi in questo momento, i libri che vuoi avere per tenerli a portata di mano in ogni evenienza, i libri che potresti mettere da parte per leggerli magari quest’estate, i libri che ti mancano per affiancarli ad altri libri nel tuo scaffale, i libri che ti ispirano una curiosità improvvisa, frenetica e non chiaramente giustificabile” Italo Calvino (Se una notte d’inverno un viaggiatore)
  124. “Il piacere di leggere da Calvino definito <<piaceresensuale>> si acquista molto presto, a scuola e in famiglia; diviene poi un’abitudine educativa che si conserva per tutta la vita” Vincenzo Sarracino
  125. “La lettura pone l’uomo in correlazione diretta con singoli e con gruppi, con popoli e con luoghi diversi, epoche storiche passate e presenti; gli dà la possibilità di astrarsi, di isolarsi, di bandire l’attrattiva appiattita e passiva della televisione, di godersi in pace su una sedia, sdraiato sull’erba, in biblioteca o a letto le <<avventure>>, le <<idee>>, le <<esperienze>>, le <<soluzioni di vita>> dei personaggi delle sue letture, di un mondo reale o immaginario” Vincenzo Sarracino
  126. “I libri sono pieni delle parole dei saggi, degli esempi degli antichi, dei costumi, delle leggi, della religione. Vivono, discorrono, parlano con noi, ci insegnano, ci ammaestrano, ci consolano, ci fanno presenti ponendole sotto gli occhi cose remotissime dalla nostra memoria. Tanto grande è la loro dignità, la loro maestà, e infine la loro santità, che se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; non avremmo conoscenza alcuna delle cose umane e divine; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini” (dalla lettera che il 31 maggio 1468 il Card. Bessarione indirizzò al Doge Cristoforo Moro per offrire in dono a Venezia la sua biblioteca di 482 volumi greci e 264 latini)
  127. “Il buon lettore è ormai un cigno più raro del buon scrittore” L. Borges
  128. “La maggior parte dei libri, letta qualche pagina e vista qualche illustrazione, possono considerarsi conosciuti” Cartesio
  129. “Un buon libro semina punti interrogativi” Jean Cocteau
  130. “Molti leggono come se lavorassero a maglia (….) Sprofondati nell’indolenza, lasciano che lo spirito assista inerte al procedere delle idee” A.D. Sertillanges
  131. “Condizione essenziale per trarre profitto dalle letture è di assecondare l’autore, piuttosto che combatterne le idee… Siate di larghe vedute. Anche il miele ha bisogno di innumerevoli fiori… L’intolleranza limita la vostra intelligenza” Sertillanges
  132. “Leggere significa esplorare con un colpo d’occhio l’intera frase, riconoscendone le parole come faun marinaio con la sagoma delle navi.  Leggere significa trascurare l’ovvio e balzare subito alla  difficoltà principale, come sanno fare coloro che leggono la musica” Alain
  133. “Quando leggo un libro, annoto sempre gli argomenti principali nella prima o nell’ultima pagina, e di seguito il numero delle pagine dove trovo dei passaggi che li riguardano. In questo modo so sempreesattamente dove cercare ciò che mi interessa”Andrè  Maurois
  134. “La buona letteratura ha qualcosa di significativo da offrire a qualsiasi lettore di qualsiasi età, benchè a livelli di comprensione e di apprezzamento diversi” B. Bettelheim– K. Zelan
  135. “Il processo di alfabetizzazione di massa è avvenuto all’insegna di una formazione generale media, per cui sono molte le persone chesanno leggere ma poche quelle che sanno comprendere testi complessi come quelli di un libro” Ermanno Detti
  136. “Nella scuola il libro è quasi sempre soltanto quello di testo, e l’utilizzazione di esso è strumentale essendo limitata esclusivamente alla funzione di apprendimento scolastico” Giuseppe Gangemi Editore
  137. “E’ diffusa la convinzione che la televisione, i giornali, i computers, le video-cassette, il viaggio turistico, simboli della società contemporanea, portano a modificare abitudini e comportamenti ed introducono nuove forme di trasmissione del sapere. Ma è altresì vero che non potranno mai eliminare il piacere che deriva a ogni uomo dalla lettura ed il ruolo fondamentale del libro come strumento di studio e di crescita complessiva” Giuseppe Gangemi Editore
  138. “Nessun grande artista vede mai le cose come realmente sono. Se lo facesse, cesserebbe di essere un artista” Oscar Wilde 
  139. “L’aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo” Karl Kraus
  140. “Gloria e merito di alcuni è scrivere bene; e di altri non scrivere affatto” Jean de la Bruyère
  141. “Vera comunicazione ha luogo soltanto fra persone di uguali sentimenti, di uguale pensiero” Novalis
  142. “Un classico è un autore che, specie in periodi in cui si copiava a mano, ha indotto molti a ricopiarlo, e lungo i secoli ha sconfitto l’inerzia del tempo e le sirene dell’oblio” Umberto Eco
  143. “L’altro giorno è venuto da me uno studente di filosofia, che mi ha chiesto che cosa deve leggere per imparare a ragionar bene. Gli ho suggerito ilSaggio sull’intelletto umanodi Locke. Mi ha chiesto perché proprio quel libro, e gli ho risposto che se quel giorno fossi stato di umore diverso avrei potuto benissimo suggerirgli in cambio un dialogo di Platone, o il Discorso delmetodo. Ma siccome bisogna pur cominciare da qualche parte, con Locke avrebbe avuto l’esempio di un signore che ragionava bene, chiaccherando amabilmente con gli amici, e senza bisogno di usare parole difficili. Mi ha chiesto se quella lettura gli sarebbe servita per una certa ricerca che stava facendo. Gli ho detto che gli sarebbe servita anche se poi avesse fatto il venditore di macchine usate. Avrebbe semplicemente conosciuto un uomo che valeva la pena di conoscere. A questo serve la lettura dei classici” Umberto Eco
  144. “Chi legge poesia partecipa ad un gioco sempre nuovo, affronta virtualità, innovazioni, sovvertimenti del modello di realtà cui è abituato” Pietro Bartalini Bigi
  145. “Più che la saggisticae la narrativa mi piace la poesia. Con un buon verso si possono dire cose più profonde che con un testo filosofico. La poesia è intelligenza istintiva, è vita” Sandro Pertini
  146. “La lettura è sempre stata un’attività isolata. Ma non certo sinonimo di isolamento. Oggi, invece, chi legge è isolato” Philip Roth
  147. “Se devi dare a un non lettore un libro, dev’essere il più bel libro possibile, perché il neolettore si affezioni e continui a leggere” Dario Moretti (Festeggiare con lo sconto, in “Tirature ’93)
  148. “Spesso è (…) la concezione sacrale del libro e della lettura ad intimidire i non lettori, tenendoli lontani dalle librerie” Fabio Gambaro ( Baraghini superstar, in “Tirature ’93)
  149. “Il libro non è solo un oggetto prezioso per lo sviluppo della nostra mente, non è solo a volte un aiuto a volte una fonte di godimento, è anche il migliore strumento per legare il sapere e l’azione: se un giovane vuole diventare qualcuno nella vita, i libri lo aiuteranno moltissimo, perché l’ignoranza è un grosso pericolo nelle scelte della nostra esistenza; e guai se è un ignorante a credersi pieno di idee. Egli farà del male a sé e alla società” Maria Corti (Il cammino della lettura)
  150. “La lettura non rientra più (…) nelle occupazioni cui ci si dedica nel tempo libero e il libro non è più nemmeno contemplato come risposta privilegiata al soddisfacimento di bisogni culturali. Il tempo libero (…) è in effetti occupato ampiamente dai corsi dedicati alle più svariate forme di ginnastica per la cura del corpo, dai viaggi, dai programmi televisivi e dalle emissioni personalizzate grazie ai videoregistratori, dai giochi di ruolo e dai videogames, dai videoclip e dagli <<incontri>> in videotel” Alberto Cadioli (L’editoria sta uccidendo la letteratura?, In “Tirature ‘93)”
  151. “Il libro, si sa, vuole essere scelto; le comunicazioni trasmesse via etere s’impongono da se stesse, dando al fruitore persino l’illusione della libertà di scelta. Il libro richiede un tempo tutto per sé, che deve essere trovato; le comunicazioni audiovisualmente veicolate si offrono in spazi di tempo già impegnati da altre occupazioni e che, diversamente, crediamo vuoti o comunque inutilizzabili per altre forme di attività. Il libro richiede, inoltre, un investimento di applicazione intellettiva, e il piacere che esso ci dà risulta più una conquista che un esito scontato; le comunicazioni audiovisive si presentano, invece, come divertimento ed estraneazione della mente” Franco Federico
  152. “Il libro è una macchina con cui pensare” Richards
  153. “Scrivo perché ho letto” Tondelli