I sondaggi tra mercato e politica

Dear Frank,

per commentare i tuoi scritti me la prendo comoda perché il tempo non ce la fa a scalfirli. Essi resistono adamantini alla sua usura: la tua scelta degli argomenti si dimostra puntualmente indovinata e permane la loro sconcertante, per certi versi, attualità.

Questa volta parliamo di sondaggi, che, pur nella limitatezza del campione interpellato, dovrebbero aiutare chi li commissiona a comprendere una determinata situazione per poterla meglio gestire o “manipolare”.

Le aziende commerciali ne fanno largo uso per indirizzare la produzione di beni e di servizi che vadano incontro ai desiderata della massa dei consumatori. Nello specifico sono del parere che le multinazionali d’ogni settore e le grandi catene di distribuzione alimentare conoscano bene i loro polli e dai sondaggi si aspettino solo la conferma di tutto ciò che hanno pubblicizzato (propagandato) ossessivamente attraverso l’uso massiccio dei mezzi comunicativi.

Non è raro il caso in cui, a dispetto dell’argine ragionevolmente accolto e accettato dall’etica imprenditoriale (si studiava alla Ragioneria nelle lezioni di materia economica), si assista indifferenti, anche da parte delle inconsistenti associazioni dei consumatori, alle scorrerie di tali aziende nell’alveo sottostimato della pubblicità ingannevole. Sono esse stesse, infatti, che creano la domanda di bisogni superflui e di articoli che non garantiscono poi i benefici decantati, allo scopo di accalappiare lo sprovveduto acquirente che abbocca all’amo come un pesce marionetta, l’ultimo pesce che mancava per completare la già estesa fauna ittica.

Da qui il passaggio dell’utilizzo dei sondaggi al mondo della politica. Non per niente a dare la stura al fenomeno, in maniera perniciosa, sia stato un personaggio come Berlusconi che dal marketting (con due t) proviene.

Allo stesso tristo figuro è addebitabile la nascita e la proliferazione pappagallesca dei partiti padronali da parte degli altri leader (si fa per dire) politici. Il tutto consumato a spregio del dettato costituzionale (articolo 49), con la complicità, a suo tempo, del massimo garante della Costituzione, ch’è la Presidenza della Repubblica, previo lavoro da “cinquanta sfumature di grigio” del pool di Mani Pulite, che con foga esultante, pardon, esaltante, cioè da esaltati, buttò via l’acqua sporca sacrificando il bambino ivi astante.

Tu consideri positivo l’impiego dei sondaggi, addirittura prezioso per ciò che concerne le informazioni che se ne possono ricavare…

Certamente. E introduci il concetto di “essenza generale”, una formula intrigante che provo ad estrapolare per rimarcarne la pregnanza, allorché scrivi: “il sondaggio mira a cogliere dello stesso l’essenza generale“.

Di ciò sono perfettamente consapevoli i partiti (chiamiamoli ancora così, anche se non se lo meritano) e i movimenti (incoerenti e quindi in contraddizione con sé stessi) che all’essenza generale mirano, azzeccandoci il più delle volte, coadiuvati da mezzi e procedure sempre più sofisticati. Aggiungiamo anche grazie al propedeutico e subdolo lavoro di trasmissioni televisive ad hoc, insulse, parolaie, noiose, di facile presa sulle menti più deboli, ma che, nel contempo, gridano vendetta al cospetto di ogni persona tuttora capace d’indignarsi.

Campioni di questo martellamento metaforico ai fianchi sono i coniugi Costanzo-De Filippi(s). Il marito passa per esperto massmediologo, solo perché ogni santo giorno apre la pagine 533 di Televideo, ricava, anzi copia, i dati di ascolto dei programmi più seguiti e li pubblica o commenta banalmente in una rubrichetta di poche righe sul quotidiano Tempo di Roma, inspiegabilmente in prima pagina. Da qualche mese imperversa pure su Libero, ovviamente sempre in prima pagina, perché la versione prevalente è quella d’incensare costui come demiurgo e come cattedratico, e lui ci crede; ma, dico io, chi pensa di valere e di possedere dei talenti non ricerca la protezione di club d’incappucciati per essere favorito nelle proprie ambizioni.

La moglie legge le letterine, ricalcando pedestremente il cliché del Matarazzo degli anni Cinquanta (catene, tormento, i figli di nessuno, l’angelo bianco, malinconico autunno, che con la coppia Sansoni-Nazzari fecero versare fiumi di lacrime alle platee di mezzo mondo), deambulando nello studio, col microfono a gelato in mano, nel seguitissimo programma C’è posta per te.

Sembra un(a) Vespa in gonnella per la presenza incessante sul piccolo schermo dove cura e presenta altri esempi pregiati di Tv spazzatura, adoperandosi sia come sensale di finti e ridicoli connubi in Uomini e Donne, sia come scopritrice di portenti in Amici. Ma il suo portento qual è? Quello di essere una donna senza qualità e oggi Musil scriverebbe di lei.

Per i politici di professione sono questi i veri sondaggi.

O non ti suggeriscono niente gli 11 milioni e rotti di anime (morte, ironizzerebbe Gogol) che seguono i vari festival e le partite di calcio senza un perché o un percome che differenzi l’animale uomo da altre specie ritenute inferiori?

Pertanto, gli immarcescibili politici italiani non avranno e non hanno nulla da temere, né le loro famiglie allargate, finché la maggioranza silente è impegnata a seguire le evoluzioni di 22 giocatori in mutande o a lasciarsi ammaliare dalle piroette di Maria, di Barbara, di Antonella, di “zia” Mara, di Lucianina, della Milly che balla e dei loro maschi colleghi. L’eterogenea fauna politica, dai caimani ai draghi, ai pescicani, ai piccoli grilli continuerà a crogiolarsi, con o senza mascherina,  al tepore dei privilegi requisiti e delle prebende ingiustificate. E poi, cessata una pandemia, ne succederà un’altra, per tenerci ingabbiati ed inermi, cosicché, “dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno”, si vada a consumare la nostra fragile esistenza, travolti dal vortice di un tragico balletto che sta assumendo giorno dopo giorno le movenze di una danza macabra. Amen.

Caro Franco, ti saluto con perenne stima e scusami se in ciò che ho scritto ho usato, all’uopo, la forma verbale del congiuntivo. Continuerò a farlo finché (e oltre) la Commissione europea deciderà di abolirlo. Mario.

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